Linee guida

per la stesura di:
Piani Comunali dell’Illuminazione

a norma di:
Legge della Regione Lombardia n.17 del 27/03/00
(supp. n.13 al BURL del 30/03/00)

e compatibili con le attuali leggi regionali:
Legge della Regione Veneto n.22 del 27/06/97
Legge della Regione Toscana n.37 del 21/03/00
Legge della Regione Lazio n.13 del 13/04/00

CieloBuio
Coordinamento Nazionale per la Protezione del Cielo Notturno
Aprile 2000
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1 – INTRODUZIONE ALLE NORMATIVE REGIONALI PER IL RISPARMIO ENERGETICO E CONTRO l’INQUINAMENTO LUMINOSO

La recente introduzione di leggi regionali che regolamentano l’illuminazione esterna pubblica e privata spinge i comuni a dotarsi di piani di illuminazione che definiscano dei criteri omogenei di illuminazione del territorio.

In particolar modo la legge regionale lombarda n. 17 del 27.03.2000 "MISURE URGENTI IN TEMA DI RISPARMIO ENERGETICO AD USO DI ILLUMINAZIONE ESTERNA E DI LOTTA ALL’INQUINAMENTO LUMINOSO" (supp. N.13 al BURL del 30/03/00) (Appendice 1) all’art. 4, comma 1, punto a, specifica : "i comuni si dotano, entro tre anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, di piani dell’illuminazione che disciplinano le nuove installazioni in accordo con la presente legge, fermo restando il dettato di cui alla lettera d) ed all’articolo 6, comma 1".

La situazione che si presenta all’entrata in vigore della suddetta legge è piuttosto articolata e confusa, in quanto non esistendo una vera e propria normativa nazionale in materia di illuminazione gli interventi condotti sul territorio sono stati realizzati senza alcun intento programmatico, con l’unico scopo di sopperire alle contingenti esigenze che di volta in volta si manifestano sul territorio.

A questo si deve aggiungere che la maggior parte delle volte gli impianti sono stati realizzati senza considerare le situazioni preesistenti accavallando confusamente ed in modo non omogeneo impianti con finalità ed intenti completamente diversi ed indipendenti.

La realizzazione di un piano di illuminazione ha la funzione di fotografare la situazione territoriale nonché di organizzare ed ottimizzare in modo organico l’illuminazione pubblica e privata, nel pieno rispetto della succitata legge. Si pone quindi come strumento principe per renderla più efficace ed operativa.

Gli ambiti operativi dei Piani di illuminazione pubblica (P.I.P.) sono i seguenti :

 2- Introduzione ai piani di illuminazione

2.1 Che cosa si intende per Piano di Illuminazione Pubblica

Quando si parla di Piano di Illuminazione Pubblica si intende un progetto ed un complesso di disposizioni tecniche destinate a regolamentare gli interventi di illuminazione pubblica e privata. Tale Piano, sarà realizzato secondo le specifiche e nel pieno rispetto della legge regionale lombarda n. 17 del 27.03.2000 e delle eventuali normative vigenti regionali o nazionali (Nuovo codice della strada D.Lgs. 30 Aprile 1992 n.285, norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale leggi n.9-10 gennaio 1991, norme tecniche europee e nazionali tipo CEI , DIN e UNI).

Le disposizione elaborate da tale piano hanno applicazione su tutto il territorio comunale per gli impianti di futura realizzazione, mentre se tali territori ricadono in aree di tutela degli osservatori astronomici regionali (secondo gli elenchi stilati dalla Giunta Regionale), i piani d’illuminazione devono provvedere anche alla sostituzione programmata ed all’adeguamento degli impianti già esistenti.

Ulteriore necessità di codesti piani è anche quella della tutela sia diurna che notturna del territorio e della sua immagine, favorendo scelte che la valorizzino.

L’adozione di piani d’illuminazione non comporta gli oneri, la completezza e la complessità, richiesta dai Piani Regolatori Comunali d’illuminazione e comunque non costituiscono limitazione, ma se necessario una guida, per i comuni che necessariamente devono dotarsene parallelamente ai Piani Urbani del Traffico (Art.36 comma 1 e 2 del Codice della strada D.Lgs. 30 Aprile 1992 n.285, D.M. 12/04/95 Supp. ordinario n.77 alla G.U. n.146 del 24/06/95).

2.2 Esigenze e motivazioni

  1. lotta all’inquinamento luminoso;
  2. risparmio energetico e programmazione economica;
  3. salvaguardia e protezione dell’ambiente;
  4. sicurezza del traffico, delle persone e del territorio;
  5. valorizzazione dell’ambiente urbano, dei centri storici e residenziali;
  6. miglioramento della viabilità.

2.3 Beneficiari dei piani d’illuminazione

2.4 Vantaggi economici

Poiché la nuova normativa di legge prevede interventi che si protrarranno nel tempo e modificheranno la tipologia delle nuove installazioni e degli impianti di illuminazione, i vantaggi economici che ne deriveranno saranno notevoli in quanto frutto della combinazione di alcuni fattori determinanti: riduzione della dispersione del flusso luminoso intrusivo in aree in cui tale flusso non era previsto arrivasse, controllo dell’illuminazione pubblica e privata evitando inutili ed indesiderati sprechi, riduzione dei flussi luminosi su strade negli orari notturni ed infine utilizzo di impianti equipaggiati di lampade con la più alta efficienza possibile in relazione allo stato della tecnologia.

Ad accrescere i vantaggi economici oltre ad un’azione condotta sulle apparecchiature di illuminazione, è necessario prevedere una razionalizzazione e standardizzazione degli impianti di servizio (linee elettriche, palificate, etc..) e all’utilizzo di impianti ad alta tecnologia con bassi costi di gestione e manutenzione.

2.5 Riferimenti normativi e bibliografia

Leggi:

Norme:

Bibliografia:

3 - Piano d’illuminazione Pubblica Comunale : Finalità

3.1 Definizione di Inquinamento Luminoso

Si definisce inquinamento luminoso ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree a cui essa è funzionalmente dedicata e, in particolar modo, se orientata al di sopra della linea dell’orizzonte (Legge RL n.17 27/03/00 - Appendice 1)

3.2 Finalità dei piani d’illuminazione

    1. Ridurre, sul territorio, l’inquinamento luminoso e i consumi energetici da esso derivanti,
    2. Aumentare la sicurezza stradale per la riduzione degli incidenti, evitando abbagliamenti e distrazioni che possano ingenerare pericoli per il traffico ed i pedoni (nel rispetto del Codice della Strada),
    3. Ridurre la criminalità e gli atti di vandalismo che, da ricerche condotte negli Stati Uniti, tendono ad aumentare là dove si illumina in modo disomogeneo creando zone di penombra nelle immediate vicinanze di aree sovrailluminate,
    4. Favorire le attività serali e ricreative per migliorare la qualità della vita,
    5. Accrescere un più razionale sfruttamento degli spazi urbani disponibili,
    6. Migliorare l’illuminazione delle opere architettoniche e della loro bellezza, con l’opportuna scelta cromatica (per es. il giallo - oro delle lampade al sodio ad alta pressione risulta particolarmente adatto nei centri storici), delle intensità e del tipo di illuminazione, evitando inutili e dannose dispersioni della luce nelle aree circostanti e verso il cielo e senza creare contrasti stucchevoli con l’ambiente circostante (es. con un’illuminazione troppo intensa),
    7. Integrare gli impianti di illuminazione con l’ambiente che li circonda, sia diurno che notturno,
    8. Realizzare impianti ad alta efficienza, mediante l’utilizzo di corpi illuminanti full cut-off, di lampade ad alto rendimento e mediante il controllo del flusso luminoso, favorendo il risparmio energetico,
    9. Ottimizzare gli oneri di gestione e relativi agli interventi di manutenzione,
    10. Tutelare, nelle aree di protezione degli osservatori astronomici, l’attività di ricerca scientifica e divulgativa,
    11. Conservare gli equilibri ecologici sia all’interno che all’esterno delle aree naturali protette urbane ed extraurbane,
    12. Preservare la possibilità per la popolazione di godere del cielo sellato, patrimonio culturale primario.

3.3 Individuazione delle fasi di studio e sviluppo del piano

Suddivisione del territorio ed individuazione di aree omogenee

  1. ambientali
  2. storiche
  3. urbanistiche

Verifica degli apparati d’illuminazione e della loro distribuzione sul territorio

Elaborazione di un progetto di integrazione e di intervento sul territorio

In base a quanto emerso dalla suddivisione in aree omogenee, ed alla effettiva distribuzione, si elabora un piano che suddivide il territorio comunale secondo precise scelte di illuminazione di modo che la programmazione degli interventi di manutenzione e di riordino ambientale avvengano secondo prescritte scelte tecniche.

Individuazione delle opportunità

Valutazione tecnico/economica dei benefici dell’esecuzione di interventi di manutenzione e di recupero programmati.

4 - Piano d’illuminazione Pubblica: Ambiti operativi

4.1 Rilievo degli impianti esistenti

La metodologia di rilevamento deve individuare le seguenti caratteristiche essenziali degli impianti:

4.2 Suddivisione del Territorio

La suddivisione del territorio comunale, e le scelte tecniche da adottarsi, devono tenere conto delle seguenti realtà:

4.3 Aree Omogenee

Le aree omogenee possono in particolare essere suddivise dalle tipologie di strade individuate, dai piani urbani del traffico (se esistenti), dal codice della strada e delle normative tecniche europee, o come segue, in base a criteri puramente di buon senso:

La scelta dell’illuminazione deve innanzitutto tenere conto delle indicazioni tecniche della Legge Regionale Lombarda n.17 del 27.03.00.

4.4 Stesura del piano d’illuminazione

Analisi situazione preesistente

  1. Individuazione della rete viaria esistente (urbana, extraurbana, pedonale, etc..)
  2. suddivisione e classificazione delle vie sulla base del codice della strada ed alle indicazioni delle normative tecniche europee (Appendice 2).

Scelte tecniche - Illuminotecniche

  1. Individuazione dei parametri illuminotecnici caratteristici (luminanze e illuminamenti, uniformità, abbagliamento) in base alla classificazione delle strade (Appendice 2).
  2. Scelta delle caratteristiche delle lampade da adottarsi in ciascun contesto urbano ed extraurbano (Appendice 2).

Scelte tecniche – Impiantistiche: Per nuovi impianti o per l’adeguamento di quelli vecchi

  1. Gradi di protezione (IP) e Classe di isolamento (I o II),
  2. Geometria e tipologia degli impianti (pali, sospensioni, mensole, a parete, torri faro, etc..),
  3. Scelte per la protezione elettrica degli impianti, prevedendo eventuali circuiti ridondanti per la sicurezza degli impianti, e ridurre i rischi di improvvisi oscuramenti della rete,
  4. Posa delle linee elettriche (aeree, sotterranee),
  5. Miglioramento del rendimento illuminotecnico globale (rapporto fra flusso utile e potenza installata),
  6. Inserimento in linea di regolatori per il controllo del flusso luminoso emesso, e la variazione secondo specifiche curve di calibratura,
  7. Prevedere sistemi elettronici diagnostici per ridurre la manutenzione degli impianti e migliorare i servizi.

Scelte progettuali

  1. Scelte progettuali ed operative per aree omogenee (Appendice 2),
  2. Scelte progettuali per le applicazioni particolari (Appendice 2):
  1. Ottimizzazione:

Adozione di criteri anti inquinamento luminoso (Appendice 1).

  1. Predisposizione di particolari scelte illuminotecniche prioritarie in corrispondenza di quelle aree a rischio (generalmente molto limitate) che richiedono maggiori attenzioni fra le quali:

Pianificazione

Documentazione

Se il comune si è dotato di Piano Urbano del Traffico come previsto dai D.M. che individuano le liste regionali dei comuni che devono dotarsene, il piani d’illuminazione si presentano nella versione più completa di Piani Regolatori dell’Illuminazione direttamente subordinati ai PUT in quanto a classificazione e complementari in quanto a finalità.

La documentazione che generalmente costituisce il corpo di un piano regolatore standard può essere cosi sintetizzata:

Elaborati Grafici

Relazioni

Nei casi in cui non sia richiesto il PUT, ed il comune è di piccole dimensioni, tali strumenti possono semplificarsi notevolmente in quanto a obiettivi, finalità e documentazione.

APPENDICE 1 -
REQUISITI ILLUMINOTECNICI DELLE STRADE CON TRAFFICO MOTORIZZATO

APPENDICE 2 -
STIMA ECONOMICA

 

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