Linee guida - PARTE
2
per la
progettazione di:
Tipologie di Impianti suddivisi per aree omogenee
a norma di:
Legge della Regione Lombardia n.17 del
27/03/00
(supp. n.13 al
BURL del 30/03/00)
e compatibili con
le attuali leggi regionali:
Legge della Regione Veneto n.22 del
27/06/97
Legge della Regione Toscana n.37 del 21/03/00
Legge della Regione
Lazio n.13 del 13/04/00
CieloBuio
Coordinamento Nazionale per la Protezione del Cielo
Notturno
Aprile 2000
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5 -
Linee guida per la progettazione di
alcune tipologie d’impianto
nel rispetto della Legge
Regionale Lombarda n°17, 27 marzo 2000
Per facilitare la
puntuale applicazione della norma di legge, sono di seguito raccolti alcuni
appunti e suggerimenti per la progettazione degli impianti d’illuminazione
pubblica e privata. Le indicazioni progettuali si riferiscono esclusivamente
alle tematiche relative ai criteri illuminotecnici per ottenere un efficace
abbattimento dell’inquinamento luminoso e per favorire il risparmio energetico,
per quanto riguarda quindi gli ulteriori aspetti progettuali (elettrici,
dimensionali, etc…) si rimanda alle relative disposizioni di legge nazionale e
regionale.
5.1 CRITERI
COMUNI:
- Gli impianti realizzati dovranno
avere una intensità massima nell’emisfero superiore (con g ³ 90°) di 0 candele
per 1000 lumen.
- Gli apparecchi dovranno essere
dotati delle lampade più efficienti disponibili sul mercato. Nelle zone di
rispetto degli Osservatori Astronomici (elencati all’Art. 10 della Legge
Lombarda) è preferibile la scelta delle lampade al sodio ad alta o bassa
pressione.
- Nell’illuminazione di strade a
traffico motorizzato la luminanza media mantenuta non deve superare il
livello minimo raccomandato dalle norme di sicurezza. Come riferimento per
ottenere impianti a ‘regola d’arte’ è possibile utilizzare una qualsiasi delle
norme di un paese della Comunità Europea ed in particolare
alle Direttive 83/189/CEE (legge del 21
Giugno 1986 n.317) ed inoltre al DPR 447/91 (regolamento della legge 46/90)
all’art. 5. E’ possibile, ad esempio,
utilizzare la Norma DIN 5044 piuttosto che la UNI 10439 (Appendice
2).
- Utilizzare come riferimento la norma
che consente il livello minimo di luminanza a parità di tipo di strada
permette di contenere le spese energetiche che il Comune dovrà sostenere per
tutta la vita dell’impianto. A titolo di esempio riportiamo, in tab.1 e 2
(Appendice 2) i valori di luminanza consigliati dalla norma italiana e da
quella tedesca (fare comunque riferimento alle tabelle
originali).
- Gli impianti devono essere provvisti
di appositi dispositivi in grado di ridurre, entro le ore ventiquattro,
l’emissione di luci degli impianti in misura non inferiore al trenta per cento
rispetto al pieno regime di operatività. La riduzione va applicata qualora le
condizioni d’uso della superficie illuminata siano tali che la sicurezza non
ne venga compromessa.
- Nel calcolo della luminanza
utilizzare il tipo di pavimentazione stradale effettivamente presente. Ad
esempio, nel caso di asfalti con inerti chiari (R1) si possono ottenere le
stesse luminanze che con un asfalto scuro (R3) utilizzando illuminamenti
inferiori.
- A parità di luminanza al suolo,
utilizzare l’apparecchio che permetta di ottenere l’impianto dalla minima
potenza possibile, compatibilmente con il punto 1, in modo da minimizzare le
spese di gestione ed esercizio (guasti, sostituzione lampade, pulizia ottiche,
spese per l’energia elettrica, ecc.) che il Comune dovrà affrontare durante
l’arco della vita dell’impianto (fare il calcolo per una vita media
dell’impianto di 25 anni). In ogni caso preferire apparecchi che, nel rispetto
del punto 1, consentano la maggior interdistanza possibile tra i punti
luce.
- Il fattore di utilizzazione deve
essere maggiore di 0,5 (salvo disposizioni particolari).
5.2 IMPIANTI EXTRAURBANI
(circonvallazioni, autostrade, tangenziali ecc. ):
- Utilizzare lampade al sodio a bassa
pressione,
- Utilizzare torri-faro solo se la
potenza installata risulti inferiore al corrispondente (quanto a luminanza
sulla sede stradale) impianto con apparecchi tradizionali o se il fattore di
utilizzazione supera il valore di 0,5 (considerare nel calcolo del fattore di
utilizzazione solo la superficie stradale).
5.3 GRANDI AREE (parcheggi,
piazzali, piazze, ecc.):
- Utilizzare torri-faro solo se la
potenza installata risulti inferiore al corrispondente (cioè, a parità di
luminanza sulla sede stradale) impianto con apparecchi tradizionali o se il
fattore di utilizzazione supera il valore di 0,5 (considerare nel calcolo del
fattore di utilizzazione solo la superficie da illuminare).
- Nel caso di impianti ubicati in zone
non residenziali (es. zone industriali) utilizzare lampade al sodio a bassa
pressione. Qualora fosse necessaria la percezione dei colori integrare la luce
delle lampade al sodio a bassa pressione con alcune ad alta pressione
(illuminazione mista).
- Gli impianti devono essere dotati di
appositi sistemi per lo spegnimento o per la riduzione del flusso nelle ore in
cui l’impianto stesso non è utilizzato (es. parcheggi di centri
commerciali).
5.4 IMPIANTI
SPORTIVI:
- Per questo tipo di impianti è
consentito l’utilizzo di lampade agli ioduri metallici, anche se restano da
preferire quelle al sodio in tutti i casi in cui la percezione del colore non
sia fondamentale.
- Prevedere diversi livelli di
illuminazione in relazione all’utilizzo dell’impianto (allenamento, gara,
riprese televisive).
- Usare proiettori asimmetrici montati
con vetro di protezione orizzontale o altri equivalenti in modo da ottenere 0
candele per 1000 lumen a g ³ 90° e da contenere la dispersione di luce al di
fuori del campo di gara/gioco (es. sugli spalti).
- Inoltre, nel caso di illuminazione
di piste da sci, usare apparecchi a bordo pista rivolti verso valle (che
rispettino comunque il punto 1 dei criteri generali). Questo permette di
aumentare i contrasti sul manto nevoso (grazie alla luce quasi radente per la
bassa altezza delle sorgenti), di non abbagliare gli sciatori (apparecchi
rivolti a valle) e di contenere al massimo la potenza installata (tenere conto
dell’alta riflettività del manto nevoso nel calcolo delle luminanze). In
questo tipo di impianti è fondamentale porre la massima attenzione nel
limitare la luce dispersa al di fuori delle piste e l’intensità luminosa
stessa, vista la grande riflettività della neve, al fine anche di
salvaguardare l’ambiente naturale circostante.
5.5 CENTRI STORICI E VIE
COMMERCIALI:
- Tenere conto dell’illuminazione
prodotta anche dai privati mediante insegne luminose, vetrine illuminate ecc.,
in modo da ridurre al minimo la potenza installata.
- Nel caso siano presenti alberi,
porre attenzione affinché i centri luminosi siano posizionati in modo tale che
il flusso verso le superfici da illuminare non sia intercettato
significativamente dalla chioma degli alberi stessi.
- Se le esigenze architettoniche
richiedono l’uso di apparecchi cosiddetti da ‘arredo urbano’ questi devono
comunque soddisfare i requisiti indicati al punto 1 dei criteri comuni a tutti
gli impianti (0 candele per 1000 lumen a g ³ 90°).
- Nei centri storici sono preferibili
apparecchi posizionati sotto gronda.
5.6 ILLUMINAZIONE DI EDIFICI E
MONUMENTI:
- Usare un’illuminazione radente
dall’alto verso il basso seguendo le indicazioni dell’art.6, comma 10 della
Legge Lombarda: Nell’illuminazione di edifici e monumenti devono essere
privilegiati sistemi di illuminazione dall’alto verso il basso. Solo nel caso
in cui ciò non risulti possibile e per soggetti di particolare e comprovato
valore architettonico, i fasci di luce devono rimanere di almeno un metro al
di sotto del bordo superiore della superficie da illuminare e, comunque, entro
il perimetro degli stessi provvedendo allo spegnimento parziale o totale, o
alla diminuzione di potenza impiegata entro le ore
ventiquattro.
- Non superare nelle superfici
illuminate la luminanza delle aree circostanti (es. strada, altri edifici). In
ogni caso non superare una luminanza di 1 cd/m2 (2 cd/m2
nel caso di edifici di particolare valore storico o
architettonico).
- Nel caso di capannoni industriali
utilizzare lampade al sodio a bassa pressione oppure sistemi con sensori di
movimento per l’accensione dell’illuminazione di sicurezza.
- Nel caso di edifici senza alcun
valore storico ed artistico utilizzare lampade al sodio oppure sistemi con
sensori di movimento per l’accensione dell’illuminazione di
sicurezza.
- Nell’illuminazione di edifici e
monumenti si devono provvedere sistemi di controllo che provvedono allo
spegnimento parziale o totale, o alla diminuzione di potenza impiegata entro
le ore ventiquattro.
APPENDICE 1 -
REQUISITI
ILLUMINOTECNICI DELLE STRADE CON TRAFFICO MOTORIZZATO
APPENDICE 2 -
STIMA
ECONOMICA
CieloBuio - Coordinamento per la
Protezione del Cielo Notturno